La compagnia teatrale comasca Anfiteatro e il gruppo musicale Sulutumana hanno lavorato alla creazione di un recital musical/teatrale che racconta la sfida che il genere umano sta affrontando per mettere in sicurezza la propria esistenza su questo pianeta.
La vicenda si svolge in forma di dialogo tra un uomo col futuro ormai alle spalle e un giovane passante incuriosito dal quadro che il vecchio è intento a dipingere. L’immagine tracciata dal pennello rappresenta una natura ostinatamente potente, rigogliosa e
selvaggia, mentre ciò che nella realtà si mostra davanti agli occhi dell’anziano pittore è un orizzonte inesorabilmente deturpato per mano dell’uomo nel corso degli anni.
Il giovane vive con un misto tra inquietudine e curiosità la contraddizione tra ciò che l’uomo sta riproducendo su tela e la realtà.
Osservando il quadro, il ragazzo pensa di vedere i ricordi che l’uomo ha di quel luogo e non può esimersi dal biasimarlo, ma il vecchio ribatte asserendo che ciò che sta dipingendo è il futuro, ciò che la gente non riesce a vedere, ovvero come sarà la terra sopravvissuta alla nostra estinzione.
A quel punto, di fronte allo sguardo disorientato e attonito del ragazzo, il vecchio rivela il suo passato: il pittore per diletto è stato un uomo di successo, con una brillantissima carriera, da più parti premiato e apprezzato per aver dato un fondamentale contribuito al progresso, e da qui, paradossalmente, la sua pessimistica visione del futuro.
Il ragazzo reagisce con forza, denunciando l’inerzia del passato e opponendo ad essa tutte le consapevolezze della sua generazione.
È una nuova forma di utopia quella che il giovane vuole rivendicare?
Un nuovo slancio ideologico?
Quali conclusioni potranno trarre i due protagonisti al termine del loro incontro?
Quello che vogliamo raccontare è la fiducia che nutriamo nel genio e nel coraggio degli umani che, messi alle strette, possono sempre produrre soluzioni straordinarie.
Il dialogo leggero e poetico, sarcastico ed emozionante, non è né catastrofista né eccessivamente ottimista; ma vuole stimolare ciascuno a fare le proprie personali riflessioni, a prendersi le proprie responsabilità e cogliere l’urgenza di condividere azioni.
Perché se è vero che avremo bisogno delle migliori menti per produrre le soluzioni più efficaci, è altresì vero che, ciascuno di noi, nel suo piccolo, solo sentendosi parte di un tutto , potrà dare il suo contributo a combattere questa sfida epocale del sentirsi parte dell’universo.
Testo: Giuseppe Di Bello e Gian Battista Galli
Musiche: SULUTUMANA
Regia Giuseppe Di Bello
Con Marco Continanza, Gian Battista Galli
Pianoforte: Francesco Andreotti – Contrabbasso: Nadir Giori
Organizzazione Michele Ciarla
Progetto grafico Fabrizio Bellanca
Produzione CCIAA Como – Società Artistica “LA CORDA”