“Gaza” è una tela di grandi dimensioni che ha impegnato Bruno Freddi per molte settimane, impegnato a rappresentare il dolore delle persone che vivono recluse in una sorta di carcere a cielo aperto nel mezzo di un teatro di guerra.
Pittore e scultore di grande forza espressiva, Bruno Freddi ama portare l’arte al di fuori degli spazi deputati: nelle strade, nelle piazze, nella case. Così è stato anche per quest’ultima opera, che è stata dapprima esposta nell’Aula Magna del Liceo Agnesi di Merate e successivamente alla Casa dei Popoli di Villasanta
Questa estate l’opera sarà esposta dal 15 al 30 giugno in piazza Vittorio Emanuele a Osnago – dove l’artista ha il suo studio – accompagnando la settima edizione del festival artistico “La Voce del Corpo”.