LE MOSTRE FOTOGRAFICHE DE LA VOCE DEL CORPO 2024

Dal 15 al 30 giugno nello Spazio Aperto di via Roma 6 saranno esposte le opere di tre mostre in collaborazione con Cesura

ALESSANDRO SALA
ASYLUM SEEKERS (  RICHIEDENTI ASILO)
Il libro fotografico sui rifugiati e richiedenti asilo in Italia – finanziato da Open Society Foundations
– è il risultato di una lunga ricerca fotoetnografica sui richiedenti asilo che hanno raggiunto l'Italia
attraverso il Mar Mediterraneo. Due antropologi esperti di migrazione forzata – Barbara Pinelli e
Luca Ciabarri – e tre fotografi professionisti – Giovanni Diffidenti, Alessio Genovese, Alessandro
Sala – hanno lavorato insieme per documentare, e denunciare, la condizione dei migranti che hanno
vissuto il dramma della migrazione forzata e in Italia soffrono ancora povertà, regimi disciplinari
nelle strutture per rifugiati, lunghe attese per i documenti, mancanza di assistenza. L'approccio
etnografico ha rappresentato un elemento distintivo di questo progetto di ricerca. Durante tutto il
progetto, la preoccupazione per le voci dei rifugiati e dei richiedenti asilo, ciò che ha ispirato il
nostro lavoro, è stata al centro delle nostre attività di ricerca e fotografiche. La raccolta di dati
narrativi e visivi è stata effettuata nei luoghi frequentati dai richiedenti asilo: luoghi di arrivo e
transito, campi profughi o abitazioni provvisorie, luoghi di lavoro regolari e irregolari, luoghi di
incontro informale, piazze pubbliche, stazioni ferroviarie e di autobus localizzate prevalentemente
in Lombardia, Lazio e Sicilia.

STEFANIA BOSSO
COMPAGNIA DELLA FORTEZZA
La compagnia della Fortezza, guidata da Armando Punzo, è attiva da più di trent’anni ed è stata nel 1988 la
prima compagnia a sfondare le porte delle carceri italiane: da allora la sperimentazione artistica e teatrale
del gruppo non si è mai interrotta realizzando di norma uno spettacolo all’anno e siglando nel 1994 la
nascita dell’Istituzione del Centro Nazionale “Teatro e Carcere” con sede a Volterra.
L’intento del progetto è “una continua ricerca di bellezza sublime profetica e poetica che si incarna
attraverso la pratica artistica per dar luce ad un nuovo mondo con idee forti, luminose e piene d’amore”.
Stefania Bosso ha testimoniato attraverso la sua sensibilità la magia dell’arte del teatro, che qui diventa
anche sostenibiltà sociale. Arte che ogni anno rinasce, rinnova e trasfigura non solo gli spazi delle mura
medicee quattrocentesche ma anche quelli interiori di tutti coloro che partecipano, dai detenuti attori, alle
persone esterne che lavorano all’interno della compagnia e che con loro si interfacciano portando stimoli,
freschezza e scambio relazionale e culturale.
Queste fotografie ci ricordano una possibilità sempre praticabile, quella di accedere attraverso un atto
creativo, un trucco, un vestito di scena imprevisto o un ruolo mai indossato prima a questo spazio sacro.
Tutti siamo prigionieri di qualcosa e coltiviamo una tensione verso la libertà che altro non è che un
tentativo di uscire da sé per ricadere in continuazione su se stessi ma, in fondo, per riuscire ad agire la
libertà altro non serve che, semplicemente, essere.

GIORGIO SALIMENI
GELA
“Il luogo è Gela di fronte l’Africa. E ci andrete come potrete, mangerete dove vi capita, importa
dirvi subito della città che è tre in una: un inferno, un purgatorio, un minuscolo paradiso assediato”
Gesualdo Bufalino ne "La luce e il lutto”.
Da una parte la ricchezza storica della magna Grecia, dall’altra l’industrializzazione degli anni ’60.
Gela oggi fa parte dei SIN, “Siti di interesse nazionale” sulla base delle quantità e pericolosità degli
inquinanti presenti e di rilevante impatto ambientale. Percorrendo la ss115 direzione Gela, sulla
sinistra è ben visibile il polo del petrolchimico Eni. Industria costruita per volere di Enrico Mattei
nel 1960 e che raggiunse il massimo della sua efficienza negli anni 70/80. Fu promessa di un
progresso che non portò mai  reale sviluppo economico, culturale e sociale come dimostrato anche
dai sociologi Hytten e Machionne al termine di uno studio di 2 anni commissionato dall’Eni stessa.
Negli ultimi  anni ho esplorato questo territorio per comprendere meglio la terra da cui provengo e
da cui sono partito.
Capire la Sicilia infatti per un siciliano significa comprendere se stesso, assolversi o condannarsi.

Orari di apertura:  da lunedì a venerdì  ore 17.00 – 20.00 , sabato e domenica 10.00 – 13.00 e 17.00 – 20.00

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